Ho trovato questo interessante argomento su un file di google, e credo possa interessare noi podisti !! L'ho copiato, se volete leggetelo, a me sembra interessante ! Non c'è la firma di chi lo ha scritto....
GLI INFORTUNI DEL PODISTA
PREVENZIONE E CURA
PREVENZIONE E CURA
In questa relazione voglio soffermarmi sulle patologie e aspetti preventivi che colpiscono più frequentemente i joggers. Le lesioni muscolari sono piuttosto frequenti nelle discipline sportive e i muscoli maggiormente a rischio per il podista sono quelli degli arti inferiori:il danno muscolare può essere frutto di un trauma diretto (esogeno) o indiretto (endogeno).
Nel primo caso la causa è un agente esterno che colpisce la muscolatura danneggiandola proporzionalmente alla forza dell’impatto. Generalmente le fibre maggiormente danneggiate sono quelle a contatto col piano osseo che rendono più difficoltosa la diagnosi poiché il versamento ematico non è visibile in superficie.
La terapia consisterà nel riposo assoluto, applicazioni di ghiaccio (20 min.ogni 2 ore), compressione locale ed elevazione, il tutto in maniera ciclica per almeno 48 ore (R.I.C.E.).
Successivamente si valuterà l’entità del danno tramite esame ecografico eseguito da un radiologo esperto in patologie muscolari altrimenti potrebbe essere inutile.
Le lesioni da trauma indiretto od endogene possono essere causate da contrazioni troppo violente o da rotture muscolari più o meno profonde e la riabilitazione dovrà essere tempestiva riguardando nella prima fase una terapia volta alla decontrazione del muscolo interessato e alla riduzione dell’infiammazione (R.I.C.E.),non facendo uso però di FANS o di corticosteroidi in quanto rallenterebbero la guarigione.
Quindi al fine di prevenire questi infortuni è bene eseguire un adeguato riscaldamento seguito da esercizi di stretching per rendere più elastici i muscoli, soprattutto quelli coinvolti maggiormente nella corsa.
Un disturbo che è tra i più comuni tra i podisti è la periostite tibiale:il dolore si manifesta sulla faccia antero-mediale della tibia,in corrispondenza del muscolo tibiale posteriore,che gioca un ruolo fondamentale nell’avanzamento del piede, soprattutto a livello della sua inserzione inferiore.
Può essere causata da un incremento repentino del volume d’allenamento, da un cambiamento improvviso del fondo su cui ci si allena oppure da una scelta errata delle scarpe.
In questi casi il muscolo tibiale posteriore può subire sollecitazioni talmente intense da dar vita ad una dolorosa irritazione nel punto in cui si inserisce nella tibia.
Il trattamento in fase acuta prevede esercizi di allungamento e applicazioni di ghiaccio e dopo valutazione ecografica e radiografica la consultazione con un fisioterapista esperto per mettere a punto la terapia più idonea.
Una sindrome non sempre valutata correttamente è quella della bandelletta ileo-tibiale:vengono accusati dolori sopra il ginocchio,all’esterno della coscia dato che prende origine dall’anca,decorre all’esterno della coscia e si inserisce sotto il ginocchio.
Risolta la sintomatologia acuta descritta in precedenza,il trattamento di fondo riguarderà il potenziamento della muscolatura dei glutei, il gruppo muscolare che più di ogni altro assicura la stabilità dell’anca e, di conseguenza, il corretto decorso della bandelletta ileo-tibiale.
Un esercizio di rafforzamento consigliato consiste:sdraiati su un fianco,con gambe,glutei e schiena in linea, sollevare lentamente la gamba superiore verso l’alto e leggermente all’indietro rimanendo per breve tempo in posizione e quindi riabbassare l’arto.
Un programma di potenziamento non può escludere la muscolatura del tronco necessaria a stabilizzare la schiena durante la corsa facendo particolare attenzione ai muscoli lombari e addominali nonché gli altri gruppi come i dorsali, pettorali, spalle e braccia.
Un fastidio frequente può essere rappresentato dagli ematomi subungueali: a ciò si pone rimedio bucando l’unghia con un ago da siringa sterile arroventato in modo tale da far fuoriuscire il sangue accumulato sotto l’unghia.
Stesso discorso vale per le vesciche: importante non tagliarle né scoperchiare la calotta. Sarà utile bucarle con ago e filo opportunamente disinfettato in maniera tale che il filo stesso svolga un’azione drenante e tenda ad asciugare la vescica.
Come prevenzione sarà utile indossare 2 paia di calzine sottili in modo che il contatto sia tra loro stesse e non sulla cute.
La misura corretta delle calzature dovrebbe lasciare 1,5–2 cm di spazio tra le punte delle dita e la punta della calzatura.
Un chiaro segnale di sovraffaticamento della muscolatura sono i crampi provocato da un deficit di elettroliti, liquidi e ossigeno.
Questo significa che i muscoli sono sottoposti a sollecitazioni troppo intense in rapporto allo stato di forma.
In condizioni di maggior allenamento, perderà sali con la sudorazione e di conseguenza elettroliti.
La prevenzione a lungo termine si basa sulla sommistrazione di magnesio e potassio e inoltre bere in abbondanza.
Quando si manifestano, i crampi, è importante eseguire immediatamente esercizi di stretching a beneficio della muscolatura coinvolta.
2 commenti:
Che giornataccia in quel di Fucecchio! Bisognava fermarsi dallo Slitti a fare delle belle colazioni invece che proseguire per la mezza maratona.
Bravo si faceva meglio a fermarsi dallo Slitti per una bella cioccolata....!!!!
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