lunedì 30 giugno 2008

A San Marcello, in macchina era più bello!

Allora vediamo..., da dove potrei cominciare..., dalla fine ad esempio: 3h 02 min, tanto ho impiegato per arrivare a San Marcello.
Ma andiamo con orine via!
Arrivo alla partenza alle 6 e 35, dopo aver dormito 2 ore scarse per impegni di lavoro. C’è un pochino di tensione ma passa subito perché incontro tanti amici che mi salutano molto calorosamente, in questo periodo in maniera particolare. Grazie! Qualche chiacchiera con tutti quelli del mio gruppo, foto di rito e via alla partenza. Finalmente trovo Francesco sorridente e grintoso, ci facciamo gli auguri con la promessa di tornare a valle assieme.
Ritrovo anche Buonmassimo, che è ormai il mio Virgilio delle corse podistiche lunghe: la sua presenza mi rassicura ed e sempre molto piacevole correre al suo fianco. Si parte. Mi accodo al suddetto Buonmassimo e con calma facciamo i primi km prevalentemente pianeggianti. Incrociamo Belinda che scatta tante foto e ci saluta con un bel sorriso, poco prima del calvario della salitona delle Piastre. Cerco di salire regolare, ma nei punti più duri rallento tanto, primo segnale che la giornata sarà veramente dura per me. Dopo un km e mezzo circa, non riesco più a seguire Massimo, quindi lo saluto lasciandolo andare per quella che sarà la sua ennesima grande impresa. Mi ritrovo così a salire con Silvia, la splendida amica del "Ponte", teniamo quasi lo stesso passo e involontariamente ci troviamo a scandire il passo un pochino per uno, come due ciclisti in fuga. Io nei pezzi duri però faccio sempre + fatica e capisco definitivamente che non è giornata.
Silvia alla fine della salita mi stacca e va a concludere la sua fatica al primo traguardo, io, poco convinto, proseguo salutando la nostra (CAI) campioncina Cristina (moglie di Gianni).
La discesa che porta verso la valle del fiume è dolce e piacevole, cerco di tenere un passo regolare e anche molto controllato ma inizio a sentire degli stranissimi dolori allo stomaco; provo a rallentare ulteriormente ma non diminuiscono. In queste condizioni faccio 2 km ad andatura turistica per poi ritrovarmi con i crampi al polpaccio e alla coscia destra. Ma se ero stato a letto…
Cerco di correre il + rilassato possibile: in discesa vanno anche i coomeri, ma io oggi mi sento un mattone!
Miracolosamente arrivo alla salitella che porta a Campotizzoro e qui si spegne la luce! Sono costretto a salire correndo e camminando a tratti, fino ad un ponte dove i crampi mi obbligano addirittura a fermarmi. Provo a fare degli allungamenti muscolari ma niente…comincio addirittura a dubitare di arrivare al traguardo. Quando ormai lo sconforto si è impadronito di me (e ce ne vuole!) arriva il mio compagno di squadra Denis che mi urla: "Casper, non mollare!"; poi mi passa qualcosa da mangiare e mi incoraggia ulteriormente. Mi faccio forza, mangio e riparto proseguendo per la salita che non è durissima ma sembra infinita. Grazie a Denis sto un pochino meglio e riesco a corricchiare, nella discesa finale riprendo anche un ritmo dignitoso e stringo i denti per chiudere sotto le 3 ore. Infatti arrivo al trentesimo in 2h e 57 ma non c’è il traguardo!!!!!!! Ma che sono già andati via tutti????? O CHE FAVE SONO!!!!!!!
La botta psicologica è enorme e mi blocco, meditando un ritiro di protesta. Poi riparto ritrovando il mio "angelo custode" Denis che dopo essere arrivato è tornato indietro per farmi coraggio, avendomi visto bello cotto. Lo ringrazio tantissimo; è stato fondamentale. Alla fine arrivo con il tempo citato in testa a questo resoconto. E’ stata la peggiore gara della mia breve carriera, ma la soddisfazione di avercela fatta è comunque grande. Ritrovo Francesco insieme al quale beviamo tantissima acqua e faticosamente ci organizziamo per il rientro in pullman. Incrocio anche un atleta keniota al quale dico: " e tu hai avuto culo ciccio che mi sono venuti i crampi", ma lui fa finta di non capire e mi pianta un asso capendo le mie tragiche condizioni psico-fisiche. Buonissima l’organizzazione.
Arrivato a casa cerco di capire le possibili cause di questo disastro arrivando alla conclusione che queste gare non si possono improvvisare. Io nelle ultime 2 settimane, per vari motivi, ho corso pochissimo; inoltre da sempre patisco molto il caldo che mi penalizza tantissimo.
Grazie comunque a tutti quelli che mi sono stati vicino e appuntamento al prossimo anno all’Abetone (in macchina!).

domenica 29 giugno 2008

Pistoia-San Marcello: cronaca di una corsa sudata, faticosa e esaltante


Gara faticosa, difficile, calda la Pistoia San Marcello.
Arrivo in Piazza Duomo a Pistoia intorn alle 6.40, ritiro veloce del pettorale e del pacco gara (buona organizzazione, con una piccola pecca che dirò in seguito).
Mi preparo, rinuncio al cappellino, dopo una prova nei giorni scorsi negativa (mi sentivo troppo riscaldare benchè fosse traspirante). Trovo e saluto Casper poco prima del via, scambio di auguri di buona corsa e alle 7.30 lo sparo.
Obiettivo terminare sotto le 2h 50' la 3o km.
Parto regolare e prudente al punto giusto, più che altro facendo attenzione a non inciampare. I primi 5 km li faccio in 25'20" (media di 5'04"). Poi inizia la salita che porta alle Piastre. Salita abbastanza dura, lunga 9km ma costante. Faccio attenzione a non andare in affanno nella respirazione. Vado su bene, guardando i piedi di chi mi precede. Le gambe stanno bene, fa caldo ma non lo soffro eccessivamente.
Scollino alle Piastre con il tempo di 1h 22'30". Ora inizia la discesa di circa 5km. Aumento un poco il ritmo, recupero qualche posizione. Ai 21km passo col tempo di
1h 57'. Inizia la seconda salita del percorso. Salita non lunga, circa 5 km, non dura, ma incostante. Faccio fatica a trovare il giusto ritmo. Al 25km le gambe cominciano a indurirsi un pò. Decido di camminare, specie i tratti più ripidi. A Gaviniana finalmente termina la salita: mi fermo un attimo a bere un bicchiere di acqua. Nella piazzetta rischio di sbagliare strada: non vedevo più nessuno davanti a me, e per poco non mi scontravo con due ragazze (credo fossero del Cai Pt) le quali mi indicano la retta via. La testa è un poco annebbiata, la stanchezza e il caldo si fan sentire. Iniziano gli ultimi 4 km: Discesa! Aumento il ritmo, ma accuso un pò di dolori di fegato. Rallento. Il dolore cala. Riesco comunque a correre a 5'00". Sono ben sotto la mia previsone: 2h 47' contro i pronosticati 2h 50'. Il dolore passa velocemente. Al km 28 grazie anche alla discesa, incremento il ritmo: mancano solo 2km !
Arrivo al km 30 in 2h 47', ma il traguardo non c'è! Mille pensieri. Mille vaffa...! Avevo spinto per finire al km 30, ho finito la benzina e mi è ritornato il dolore al fegato: i "cabasisi" girano a mille! Ma 'ndo sta sto cactus di traguardo! Una curva, un'altra curva. Poi il rettilineo finale. In lontananza la voce dello speaker e il brusio della gente.
E finalmente il gonfiabile, dopo 900 metri di autentica sofferenza: 2h 51'15" il mio crono, per 30,9km (ecco la critica che faccio: perchè non scrivere sui volantini che la gara è di 30,9km, invece di 30km?). Sono contento, stanco ma contento riuscendo a fare un tempo migliore di quello che mi sarei aspettato (cosa rara). Poi il ristoro. E a bere, bere, bere.E ancora bere.
Ritrovo Casper, scambiamo impressioni sulla corsa. Con un dubbio che entrambi avevamo e che dopo questa gara è svanito: fare la Pistoia - Abetone?
Col cactus che la faremo.

martedì 24 giugno 2008

Il test Conconi



Ieri sera un pò per gioco un pò per curiosità ho provato a fare il Test Conconi.
Solo una prova, visto poi che il giorno prima avevo fatto una salitaccia di 12km e che quindi non ero nella condizione ideale per realizzarlo.
Son partito, dopo una ventina di minuti di riscaldamento, con una velocità di 10km/h, per poi aumentare la velocità di o,5 km/h ogni 200 metri.
La parte più complicata era riuscire a tenere il ritmo giusto, ma tant'è era solo una prova.
Graficamente ho poi portato i dati rilevati dal cardiofrequenzimetro (frequenza cardiaca e velocità).
Sebbene fosse soltanto una prova il risultato ottenuto è stato sorprendente, ma allo stesso tempo scontato: 14,2km/h lamia soglia anaerobica con frequenza di 167: guarda caso la stessa misura che ho ottenuto nella mia ora di corsa in pista (anche se ieri era notevolmente più caldo).
L'ho fatto correttamente il test oppure ho sbagliato qualcosa? (a parte come ho detto l'averlo fatto dopo una gara piuttosto dura)

venerdì 20 giugno 2008

Dalla nostra inviata in Madagascar

In molti si staranno chiedendo cosa caspita combina la nostra mitica Franca nella grande isola africana... Si starà divertendo? Sarà entrata in simbiosi con la flora e la fauna locali? Ma soprattutto, gli indigeni, cosa penseranno di questa italiana che ogni 2x3 parla di andare "A TUTTO FOO!!!" da qualche parte????????
Grazie a mezzi di furtuna suno riuscito a mettermi in contatto con lei. Credetemi non è stato facile... Nella "deep jungle" il mezzo più tecnologico per comunicare è ancor oggi un legno cavo percosso due bacchettone (nel senso di legnetti da impugnare, non di due signore all'antia'!).!!!
Eccovi dunque i suoi messaggi:
"Ciao Casper, oggi ho visitato Lokaro luogo incantato, uscito da una cartolina, da National Geografic, piante carnivore. Ciao" 17/06/2008
"Oggi villaggi di povera gente, con tanti piccoli bambini, hanno okki grandi e sereni. Ora sono al parco Isalo ricco di canion, posto sorprendente. Un saluto" 19/06/2008

Meno male che è arrivato il secondo messagio, perchè la fine del primo non mi aveva lasciato tranquillo!!!

Aggiorno con l'ultimo messaggio della nostra splendida Franca direttamente dalla foresta pluviale:
"Foresta pluviale piena di sanguisughe, ragni giganti e piante enormi, un posto incredibile. Un saluto".

Ora è davvero diventata Franca Rambo!

sabato 14 giugno 2008

Un saluto....!










CIAO VI SALUTO......!!!!!

CI RISENTIAMO A

LUGLIO......!!!!!

venerdì 13 giugno 2008

Il mio prossimo viaggio. Madagascar e Nosy Iranja.

Nosy Iranja.
I luoghi: Nosy Iranja

Nosy Iranja
L'isola delle tartarughe

Nosy Iranja, chiamata anche “l’isola delle tartarughe”, si presenta come un gioiello che spunta dal mare smeraldo ed è formata da due isole collegate da una lunga striscia di sabbia bianchissima che diventa quasi una autostrada a marea bassa.Sulla striscia di sabbia giacciono, portati dal movimento delle maree, pezzi di corallo madreporico rosso, conchiglie e piccoli legni lavorati dall’azione del mare. Qui si riuniscono a bassa marea centinaia e centinai di uccelli marini (sterne, aironi, fregate ecc) attirati dalla ricchezza di detriti organici, vermi e piccoli animali della sabbia che costituiscono il loro cibo preferito.Il mare è ricco di conchiglie e la barriera che circonda Nosy Iranja ospita una quantità incredibile di esemplari della flora e della fauna sottomarine.La grande attrazione di Nosy Iranja sono le tartarughe marine che vengono a deporre le uova durante le maree alte notturne e se si è fortunati si può assistere a questo rito meraviglioso o addirittura allo schiudersi delle uova con l’uscita delle piccole tartarughe dal guscio e la loro corsa disperata per raggiungere il mare.Il tratto di mare che circonda l’isola sembra irreale per le incredibili tonalità di verdi, blu e la limpidezza delle acque. Il reef è molto ricco di conchiglie.
Madagascar.

140 milioni di anni fa catastrofici terremoti ed inondazioni crearono una profonda spaccatura nell'Africa, all'altezza del Mozanbico. Fu l'inizio del distacco del Madagascar dal continente africano e del suo lento slittamento nell'oceano Indiano. Grazie a questo isolamento il Madagascar oggi offre al visitatore una flora e fauna uniche al mondo.
Le varie fasi geologiche hanno dato origine ad una
catena montuosa che percorre tutto il Paese da nord a sud, con cime che superano i 2600 metri, da cui scendono numerosi fiumi e corsi d'acqua che si gettano quasi tutti nel canale di Monzanbico. Le enormi compressioni laterali continuano ancora oggi a trasformare il territorio generando corrugamenti e fratture del terreno roccioso.Il Madagascar è chiamato anche isola rossa a causa della laterite rosso sangue che costituisce la maggior parte del suo suolo. E' la quarta isola del mondo, con una superficie grande il doppio dell'Italia. Lunga 1.600 chilometri ha una larghezza massima di 500 chilometri.
Le industrie sono quasi inesistenti; l'economia nazionale è basata essenzialmente sull'agricoltura, sull'allevamento del bestiame e sulla produzione di oggetti di artigianato. Il più importante prodotto del Paese è rappresentato dal riso. Le
risaie del Madagascar producono riso di altissima qualità destinato quasi tutto all'esportazione, mentre riso di minore qualità viene importato per soddisfare il bisogno della gente che lo utilizza quotidianamente.La capitale della Repubblica del Madagascar è Antananarivo, chiamata più semplicemente Tanà.
Visitare il paese per proprio conto richiede molto tempo e la capacità di sopportare vari imprevisti. I trasferimenti interni, ad eccezione dei voli aerei, sono piuttosto faticosi e poco affidabili. Noleggiare un'automobile è fattibile, ma le indicazioni stradali non sono sempre molto chiare e i percorsi a volte sono disagevoli. Utilizzare i taxi a lunga percorrenza, chiamati
taxi-brousse (taxi della boscaglia), per spostarsi da villaggio a villaggio significa andare incontro ad un'avventura non consigliabile. La rete ferroviaria è quasi inesistente e le poche tratte spesso sono fuori servizio. La miglior cosa è affidarsi ad una valida agenzia turistica con una brava guida locale che possa risolvere tutti i problemi logistici relativi agli spostamenti, alle prenotazione degli alberghi migliori e alle visite ai parchi naturali. Si evita di perdere tempo e si ha la possibilità di vedere veramente le cose interessanti.
Domenica partirò e con me porterò anche voi tutti...mi mancherete....!!! Franca.

La nostra Franca va in vacanza:e ora?

Questo, in poco tempo, credo sia diventato uno dei blog tematici più cliccati in assoluto. E' quasi un fenomeno da studiare... E il merito è tutto della nostra mitica Franca che ci regala simpatia e gioia di vivere ogni giorno. Questo blog, in una piccola parte ha cambiato la vita di tutti noi che facciamo alle corse, a casa o in ufficio, per collegarci e vedere che succede di nuovo in questa casa virtuale... due bischerate, qualche risata, poi si parla del nostro magnifico sport, si discute e la giornata scorre via senza molti problemi, e anche i grattacapi danno meno fastidio.
Quindi... ora come si fa? Marco, Francesco e io proveremo a tenere aggiornato il blog, ma è inutile dire che non sarà la stessa cosa. Ci consola, e vi deve consolare, il fatto che i primi di Luglio la padroncina sarà di nuovo fra noi, con tante cose nuove da raccontare e con tante risate ancora da condividere con noi. A presto Franca. Ciao

Il ringraziamento di Gianni !


“Grazie casper”
Se solo un anno fa, mi avessero detto che avrei partecipato ad un gara podistica di 10 km, mi sarei messo sicuramente a ridere, se poi mi avessero addirittura detto che sarei giunto al traguardo in 45 minuti e 14 secondi, allora avrei pensato di essere preso in giro. Eppure ciò è avvenuto il 06.06.2008 in occasione della “Stranotturna di Agliana” grazie all’insostituibile apporto di Marco Gasperini, detto Casper, del Cai di Pistoia, che mi ha praticamente portato al traguardo sacrificando inevitabilmente la sua gara.
Casper mi ha sostenuto metro dopo metro, incoraggiandomi nei momenti di crisi, dettandomi i tempi ed il passo, fino agli ultimi metri, riuscendo a farmi fare 4,30 al Km di media.
Ed allora non posso che ringraziarlo pubblicamente per il suo altruismo disinteressato, dote che comunque lo caratterizza a prescindere da questa circostanza. Grazie Casper.
Chi vi scrive comunque non è una persona che ha particolari problemi fisici che potrebbero astrattamente impedirgli di correre una gara di 10 km, l’unico vero ostacolo fino ad ora, poteva essere la pigrizia, la mancanza, per così dire, di mordente.
Il solo pensiero di dover fare una fatica così considerevole, che non fosse finalizzata a giocare una partita di calcio o a compiere chissà quale altra attività sportiva agonistica “tradizionale” , beach volley tennis o che so io, mi appariva assolutamente improponibile ed al di fuori dei miei schemi mentali.
Ma da un pò di tempo a questa parte ho cominciato a cambiare radicalmente il mio pensiero in tal senso. Mi chiamo Gianni ho 35 anni e mi sono da poco affacciato a questo “nobilissimo” sport che è il podismo. Inizialmente ho cominciato a correre quasi contro voglia cercando di stare dietro a mia moglie Cristina (che ovviamente va più forte di me) nelle pause pranzo, facendo dei brevi percorsi. Ma quasi subito sono stato attratto da questa nuova attività, che mi coinvolgeva sempre di più giorno dopo giorno; man mano che passava il tempo, riuscivo ad essere sempre più continuo e soprattutto riuscivo a godermi il paesaggio circostante, il vento in faccia e quella strana sensazione che si prova a conquistarsi, metro dopo metro, la sospirata meta.
Non importa se il traguardo sia, l’arrivo di una vera e propria gara o dietro l’angolo di casa, l’importante è provare ed arrivare, anche con calma, ma credetemi la soddisfazione è sempre la stessa.
Questa nostra nuova passione ha portato me e mia moglie a conoscere gli amici del CAI di Pistoia, tutte persone disponibili che ci hanno accolto nel migliore dei modi.
Siamo stati pertanto onorati di correre coi colori del “Cai di Pistoia” in occasione della “Maratonina di Pistoia” Io mi ero prefissato di fare solo 10 km, che consideravo quasi una distanza proibitiva, riuscendoci in 53 minuti, che mi era sembrato un ottimo tempo, e Cristina invece , che è la vera atleta, l’ha conclusa tutta in 1 ora e 45 circa.
Ma non voglio annoiarvi con l’elencazione di tempi e distanze che abbiamo percorso io e Cristina, ritengo più importante sottolineare che sono stato colpito da questo “far play” che ho trovato nel podismo, da queste “alleanze spontanee” che si creano in una gara, a volte anche fra persone appartenenti a squadre diverse. Ricordo la gara del circolo Bugiani di quest’anno, dove in crisi dopo quattro km, per essere partito troppo forte, sono stato sostenuto fino al traguardo da un arzillo podista del Cai, Marco Bertinotti che colgo l’occasione per ringraziare.
Appena entrati a far parte del Cai di Pistoia il presidente Roberto Bonistalli ci ha subito fatto sentire a nostro agio, facendoci avvertire un atmosfera familiare, facendo gli onori di casa mostrandoci la sede di Via Porta San Marco, senza neanche mai fare il minimo accenno all’eventuale importanza dei risultati delle competizioni.
Ma voglio anche sottolineare la grande disponibilità e la simpatia che caratterizzano Simonetta Bucci e Franca Tosi, due ottime runners del Cai di Pistoia, che si sono subito mostrate accoglienti con me e Cristina incoraggiandoci sostenendoci ed invitandoci ad allenarci con loro.
Ho anche avuto modo di notare la grande serietà e professionalità con le quali Franca prepara le sue gare. E’ veramente ammirevole notare come Franca riesca a curare i particolari con una costanza ed una dedizione non comuni che la portano inevitabilmente a raggiungere dei brillanti risultati. Brava Franca.
A fronte di tutte le considerazioni sopra fatte e soprattutto per persone come Franca, Simonetta e Casper, sto imparando ad apprezzare il podismo, come sport sano e leale, non ancorato ad un esasperato agonismo che spesso caratterizza altri sport, svuotandoli dei loro veri valori.
Ancora un sincero ringraziamento a tutti voi.
Pistoia 12.06.2008 Gianni.

mercoledì 11 giugno 2008

Psicologia e sport di resistenza.



Come aiutarsi con la mente.
Negli sport di resistenza la psicologia ha un’importanza fondamentale.

E’ stato dimostrato che, a parità di potenza richiesta, concentrarsi sulla fatica provoca un aumento del battito cardiaco. Chi usa tecniche corrette ha una frequenza più bassa. La preparazione mentale, praticata 2-3 volte la settimana, usa gli stessi principi dell’allenamento atletico ed è diviso in 5 fasi.
Negli sport di resistenza spesso accade che tanti sacrifici e tanto lavoro per potenziare il motore vengano poi vanificati in gara da un aspetto sovente trascurato, quello mentale della prestazione. Per un pregiudizio molti credono che l’aspetto mentale della preparazione coincida con l’indagine sulla salute psicologica del soggetto. Come dire: lo psicologo sportivo si occupa degli atleti con problemi. Nulla di più sbagliato: per preparazione mentale si intende il ricorso a tecniche che aiutano a ottimizzare o a elevare la prestazione, ovvero che aiutano ad andare più forte. Volete un esempio di come l’aspetto mentale incida sulla prestazione? Non è vero che la resistenza alla fatica di un ultramaratoneta dipenda solo dalla sua preparazione atletica.
LA RICERCA
Alcuni esperimenti di laboratorio eseguiti su giovani maratoneti e triatleti hanno dimostrato che, a parità di watt richiesti dal ciclergometro, concentrarsi sulle sensazioni di fatica produceva un innalzamento significativo del battito cardiaco, mentre chi utilizzava tecniche di concentrazione particolari presentava una frequenza più bassa. Risultato, concentrandosi nel modo giusto si spende meno. Questo fenomeno dipende dagli effetti che il sistema nervoso centrale ( alcune aree del cervello in particolare ) sono in grado di esercitare sulla periferia ( circolazione e muscolatura ). La preparazione mentale è una metodologia che utilizza gli stessi principi generali dell’allenamento atletico, agisce attraverso il sistema nervoso centrale sull’organismo dell’atleta, utilizza come stimoli i processi cognitivi, emozionali e ideomotori, e mira ad aumentare il rendimento sportivo. Allenarsi mentalmente è dunque un processo del tutto simile, dal punto di vista del metodo del tutto simile, dal punto di vista del metodo, all’allenamento atletico: si tratta di eseguire sedute , con cadenza regolare (di solito 2-3 la settimana ) sulla base di un programma da individuare con l’aiuto di un esperto. La struttura di un programma di allenamento mentale prevede in genere 5 fasi. Ecco quali sono e come vanno applicate.
LE FASI
Scelta delle abilità mentali che si desidera allenare, ovvero gli obbiettivi dell’allenamento mentale. Un programma ben strutturato non dovrebbe comprendere che pochi obbiettivi altrimenti rischia di diventare velleitario. Occorre scegliere come obbiettivi quelli che non sono più coinvolti nel tipo di prestazione che si desidera migliorare. Per esempio, chi si prepara per una ultramaratona può omettere il controllo del dolore atletico.
Testare il livello iniziale delle abilità mentali considerate.
Allenamento a secco. Non è necessaria per tutti i tipi di abilità mentale, però è fondamentale in quelle che richiedono di lavorare su alcune prerequisiti prima di poter essere applicate durante l’allenamento atletico ( esempio il controllo del dolore ). Lavorare a secco significa allenare una certa capacità mentale da sola. Per esempio, imparare a rilassare la muscolatura delle gambe in movimento, si ha necessità prima di imparare a rilassare la stessa muscolatura da ferma. A casa o in palestra, bisognerà eseguire esercizi appropriati e solo dopo un po’ di tempo si sarà in grado di applicare questa capacità mentre si corre o si pedala. Nessuno è in grado di rilassare un muscolo mentre si muove se prima non l’avrà fatto da fermo.
Applicazione dell’abilità durante l’allenamento atletico e in gara.
Valutazione di efficacia ed efficienza e monitoraggio degli apprendimenti.

lunedì 9 giugno 2008

Dedicata a Voi....!!!
















Questa è la medaglia a voi dedicata se volete salvate l'immagine . Ho messo ad ognuna il nome ...Spero vi faccia piacere.....!!!! Grazie amici miei....!!!

Nightmarathon...un'avventura...!!!

I Blogtrotter e altri amici...!!!







Ciao amici miei, sono tornata !








Arrivo a Jesolo verso le 11, borse in camera e via a mangiare qualcosa ! Dopo io e Stefano ci siamo diretti all'Expò, dove abbiamo incontrato Andrea Maggini e Alessio di Adrenalinechannel. Due chiacchere con gli adrenalinici e poi in giro per gli stand, ritiro del pettorale.
Verso le 14, ci siamo incontrati presso il Pasta Party con Bibe dei blogtrotter, un ragazzo simpatico e disponibile, abbiamo parlato delle nostre avventure di corsa, e di come avremmo affrontato la Nightmarathon. Poi si è aggiunto a noi anche Andrea Maggini, e dopo un po è arrivato anche Alberto Zan che si è unito al gruppo dei mangiatori di pasta. Si è poi aggiunto anche un tipo veramente particolare per non dire incredibile, si chiama William Govi, il quale ci ha raccontato di aver fatto 685 maratone, 5 Pistoia Abetone, 8 Giro di Romagna e 10 100 del Passatore, siamo rimasti tutti sbigottiti, ma come si fa acorrere tutte queste maratone e ultra? Ci siamo domandati! il personaggio in questione ci ha detto che molte maratone le ha corse in giro per il mondo, l'ultima delle quali alle Isole Vergini, questo è un personaggio che poi vedrete su Correre di Agosto, dove gli hanno dedicato un'articolo sulle sue imprese.
Dopo varie chiacchere e risate ci siamo fatti due foto, mancavano altri Blogtrotter: Margantonio, Claudio, Michele di corsa, Gianluca New runner, Stefano frate tack, Andrea di corsa che poi speravamo di incontrare alla partenza. Ci siamo salutati e dati l'imbocca al lupo !
Alle 6,30 io mi sono recata al ritrovo dove la navetta mi ha portata alla partenza, arrivata nella zona partenza Cavallino Tre Porti, li mi sono seduta per aspettare l'ora della partenza, in quel mentre arriva Margantonio, che mi chiede se ero io Francarun e che mi aveva riconosciuta dai capelli ! Ci siamo presentati. margantonio appunto mi ha detto che non stava molto bene e che non sapeva se avrebbe finito la maratona, poi ci siamo avviati alla partenza, abbiamo aspettato gli altri Blogtrotter ma non abbiamo visto nessuno; forse perchè eravamo tanti....!!!! Ci salutiamo e via nella mischia alla partenza.
Li ho aspettato un po ma nell'attesa lo spiker ci faceva compagnia con grida di auguri a tutti e bischerate varie. Poi lo sparo e via si parte...... ! Il cuore è a mille sono emozionata, è bello vedere tutta quella gente che corre felice. Il primo tratto di strada è un lungo mare al tramonto che purtroppo era nuvoloso, ma comunque suggestivo. Corro tranquilla, il respiro è calmo, ma non voglio strafare perchè voglio tenermi le energie sul finale. Lungo il percorso ci sono tante persone che ci incoraggiano e applaudono. Poi comincia a farsi più buio, è affascinante correre di sera ! Il fresco della notte si sta facendo sentire sulla pelle un po umida, da sollievo...! Arrivo alla mezzamaratona che stavo bene, li c'era Stefano ad attendermi, gli do un bacio e riparto...!!! da li comincia il buio più scuro, e non c'è molta gente, ne maratoneti che corrono, tanto che mi dico" ma che sono sola? " poi invece vedo il lontananza qualche podista, e dietro di me altri che mi raggiungono, la notte si fa sempre più scura, l'aria diventa sempre più fresca, ma io sto bene, respiro bene, le gambe non danno cenni di sofferenza.....Corro e mi gusto la notte.....ad un certo punto però mi ritrovo su una piccola strada buia con solo delle piccole fiaccole, al lato della strada, accese, non riesco a vedere dove metto i piedi, gli occhi non sanno dove guardare perchè li non si vede nulla. In quel momento mi assale una leggera paura, ero sola in quel tratto, non vedevo nessuno, non sapevo dove mettevo i piedi e mi gira un po la testa, li mi sono fermata e ho cominciato a camminare, mi trovavo davvero in dificoltà, poi vedo un'ombra, era un podista che come me camminava perchè anche lui non riusciva a vedere nulla. In quel momento mi è venuto in mente, come gli animali si sono adattati al buio, e come l'essere umano sia piccolo e indifeso in queste situazioni, in quel tratto che sarà stato circa 2 o 3 km, ti trovi a confronto con la notte, ti trovi solo con te stesso. Quel buio non finiva mai, ero infreddolita e anche un po intimorita, ma poi ho visto un po di luci in lontananza ed ho ripreso a correre, sono arrivata al 32° km che non me ne sono accorta. Stavo bene e questo mi ha resa felice, andavo piano si, però io ero li a correre, nella notte, ero a correre, ero viva....!!! Poi al 39° km ho accelerato un pochino, le gambe erano distese, non facevo fatica....!!! Entro nel centro di Lido di Jesolo, e li tanta gente che incoraggia e applaude. L'ultimo dirizzone e in lontananza una luce che indica l'arrivo....li sento il cuore che aumenta i battiti ma non perchè acceleravo ma per la gioia, i brividi mi assalgono lungo la schiena e le braccia tremano, sono arrivata....! Li Stefano con le lacrime agli occhi alza le braccia e mi dice: "Franca sei Forte ti voglio bene".Lui che mi ha incoraggiata in ogni mio allenamento, lui che mi ha confortata nei momenti più duri, lui che mi sta sempre vicino e non mi abbandona mai come non mi ha mai lasciata nemmeno col pensiero ogni istante della gara!.... Io guardo in alto piango di gioia per aver concluso la mia 5° maratona, penso ai miei amici a cui mando un grosso bacio come promesso, voi che mi avete tenuto compagnia per tutta la maratona....non mi avate lasciata sola un'istante, eravate li con me a dirmi: FORZA FRANCA !!!!!
Grazie amici miei.....!!!! Grazie Stefano..!! Grazie Jesolo !!!!




Il gruppo dei Blogtrotter con Andrea Maggini e William accanto a me con la maglia arancione e il cappellino, dietro di me Andrea.


Queta è la medaglia, e qui sono al mare il giorno dopo........!!!!!

Mi sono divertita e ora sto bene....!!!!!

Dimenticavo.....la maratona l'ho conclusa in 4h,21 minuti, un abisso, ma almeno ce l'ho fatta...!!!

ORA MI RIPOSO.....!!!!

venerdì 6 giugno 2008

NIGHTMARATHON JESOLO....!!!!!!



CIAO A TUTTI ......!!!!!!!

DOMANI E' IL GRAN GIORNO.....!!!!

VI PENSERO' PER TUTTI I 42,195 KMT.....!!!!

TAGLIERO' IL TRAGUARDO E VI MANDERO' UN GROSSO BACIO.....!!!!

CIAOOOOOOOO.........!!!!!!!!!!

Sport e Sali Minerali !


IL FABBISOGNO DI SALI MINERALI NELLO SPORT. Il sudore contiene sali minerali. Soprattutto negli sport di lunga durata o nelle competizioni che si svolgono in condizioni di temperatura elevata, la continua sudorazione può portare a importanti perdite di sodio e cloro.Potassio, Magnesio e Calcio vengono persi invece in minori quantità.Spesso durante le gare prolungate non si riesce a bilanciare la perdita di acqua e di sali minerali. Per questo si consiglia acqua minerale o in alternativa bevande isotoniche - cioè simili alla concentrazione salina delle cellule - che contengono le giuste quantità di sali minerali. Occorre comunque sapere che il primo compito è quello di bilanciare i fluidi, continuando a bere abbondante acqua minerale anche nella giornata dopo la gara.Viceversa, per il riequilibrio dei sali è sufficiente la dieta, a volte integrata con bevande isotoniche o con centrifugati di frutta e verdura.I 22 minerali che rappresentano circa il 4% del nostro peso corporeo, sono nutrienti essenziali che partecipano attivamente alla regolazione di molte funzioni fisiologiche ed entrano nella costituzione dei tessuti corporei. Tra queste vi sono alcune funzioni vitali quali il trasporto di ossigeno alle cellule, la contrazione muscolare per il movimento e il funzionamento del sistema nervoso centrale. In alte concentrazioni sono presenti nello scheletro e nei denti e, in percentuali più basse, nei fluidi corporei e in tutte le cellule.

IL FABBISOGNO DI MINERALI NELLO SPORT. Spesso gli sportivi consumano alte dosi di integratori minerali pensando di migliorare la prestazione: questo è sbagliato. Una dieta equilibrata e completa è sufficiente a coprire le necessità di minerali anche nello sport; gli integratori dovrebbero essere utilizzati solo in caso di carenze dimostrate. Inoltre ogni quantità in più di minerali viene smaltita dall’organismo costringendo gli organi (reni) ad un surplus di lavoro. Tra i minerali più importanti per lo sportivo segnaliamo:· Il calcio che rappresenta circa il 40% della quantità totale di minerali presenti nell’organismo ed è quindi il più abbondante. É importante per la formazione e la solidità delle ossa e dei denti ma è anche essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la contrazione delle fibre muscolari e per la coagulazione del sangue. La quantità giornaliera raccomandata varia dagli 800 ai 1.200 mg al giorno. Latte, yogurt, formaggi, costituiscono la maggior fonte del calcio biodisponibile.· Il fosforo combinato con il calcio dà forma alla struttura ossea e dentaria. Esso è anche presente nelle molecole che trasportano l’energia (ATP). Tutti i prodotti animali, dal pesce ai salumi contengono elevate quantità di fosforo.· Il ferro è il componente essenziale dell’emoglobina, la proteina del sangue che si occupa di trasportare l’ossigeno ai vari tessuti. La sua carenza (anemia) si manifesta con un senso di fatica diffuso, sintomo che si accentua negli allenamenti stressanti. Il ferro si trova nella sua forma più biodisponibile nelle carni, nelle uova, nelle frattaglie e nei salumi in genere.· Il magnesio è importante perchè è coinvolto nell’attività muscolare, nell’attivazione di vari enzimi e nella sintesi delle proteine. Le migliori fonti di magnesio sono i crostacei, le uova, le carni, i legumi e i vegetali integri.· Il potassio è importante in quanto facilita la contrazione muscolare e regola il bilancio idrico e l’equilibrio acido-basico. Le fonti elettive di potassio sono soprattutto le leguminose, la carne e la frutta.· sodio e cloro regolano il bilancio idrico dell’organismo e l’equilibrio acido-basico.· Si segnalano come costituenti enzimatici altri minerali come il selenio, lo zinco, il cromo ed il rame.· Chi fa sport dovrebbe controllare periodicamente i livelli ematici di calcio, potassio, sodio, ferro· Una parte dei minerali presenti nelle verdure si perdono nell’acqua di cottura· Chi segue un regime alimentare vegetariano può incorrere in una carenza di ferro o di calcioCarenza Perdite di acqua si hanno fisiologicamente con respirazione, sudorazione, minzione; patologicamente con vomito e diarrea. La disidratazione può determinare scompensi che vanno dai crampi, alle allucinazioni e alla perdita di coscienza. Riduzioni idriche per il 20% del peso corporeo sono incompatibili con la vita. Un eccesso di contenuto idrico corporeo può dare sintomi neurologici. Consigli per l’atleta: L’acqua è il nostro più importante nutriente· Arrecherai un maggior danno alla salute privandoti di acqua, più che di ogni altro nutriente· É indispensabile rispondere sempre alla sensazione di sete, ma soprattutto occorre bere anche quando la sensazione non é presente· La sudorazione giusta ti aiuta nella prestazione sportiva poichè mantiene la temperatura corporea· Non vestire con abiti isolanti che non permettano l’evaporazione del sudore: potrebbero causare problemi cardiovascolari· Non assumere bevande ghiacciate o bollenti: potrebbero causare effetti gastrointestinali indesiderati· Non assumere tutto d’un fiato grandi quantità d’acqua, o liquidi troppo concentrati in zucchero o sali che potrebbero causare diarrea· Durante l’esercizio i sali minerali vengono persi principalmente attraverso il sudore, mentre a riposo la loro eliminazione avviene normalmente con le urine· É sufficiente sorseggiare, ad intervalli regolari, piccole quantità di acqua minerale o di bevande isotoniche per limitare le perdite dei fluidi e dei sali minerali durante la gara.

mercoledì 4 giugno 2008

Forza Franca, a tutta fooooo !!!!


Faccio, anzi facciamo, gli auguri a Franca per la sua quinta maratona a Jesolo.
Io sarò, anzi saremo lì, con il pensiero a tifare per te, a correre insieme a te, a incoraggiarti quando magari sarai in difficoltà: ecco in quel momento pensa anche tu a noi, i tuoi amici che frequentano questo bellissimo blog: noi stiamo facendo il tifo per te!!!!!!
E sarà comunque un successo, perchè avrai trascorso un'altra bella giornata con la tua famiglia, avrai visto nuovi posti...si sarai stanca, diamine e chi non lo è dopo aver corso una maratona: e il tempo che avrai fatto fossero 3h o fossero 5h, passerà in secondo piano.
Corri per divertirti, corri per stare bene, corri per guardare le persone che ti applaudono e vedrai che alla fine della tua corsa la soddisfazione supererà la stanchezza.

FORZA FRANCA !!!!!

Pensieri...!


Sono pensierosa....un pò come questa immagine...!
Penso a Sabato e a tutti gli sforzi fatti per allenarmi in due mesi scarsi, per la maratona di Jesolo ! Mi sento un pò sola....anche se con me c'è sempre Stefano e voi tutti miei amici cari, ma mi sento sola...forse perchè non sono soddisfatta di questi ultimi allenamenti...anche se ieri ho fatto 10x500 tutti a 4,02, 4,08...andavo bene recuperavo sul posto, ma ieri stavo bene. Mi sento strana come se qualcosa mi stesse schiacciando il petto, sarà l'anzia, sarà la stanchezza !!! Ma mi sento così. Poi penso di essere noiosa e rompiscatole, ogni volta che mi lamento, perchè ultimamente non faccio che lamentarmi, con tutti voi e con mio marito...So che voi mi siete amici ma avvolte gli amici annoiano, e io non voglio che accada...!
Questo è l'ultimo mio lamento.....scusatemi.....ma dopo sabato la Franca sarà sicuramente un'altra persona...!!!
Vi voglio bene a tutti quanti, senza di voi avrei sicuramente mollato !
Quindi Grazie a tutti...!!!!

lunedì 2 giugno 2008

La staffetta


Bella giornata di sport oggi a Pistoia per la Breda San Mommè: la staffetta di 15 Km divisa in tre frazioni. Arrivo all’iscrizione e incontro tanti amici belli pronti alla sfida. Tanti quelli del mio gruppo (CAI Pistoia). Molti li conosco, a tanti mi presento oggi per la prima volta. Sono contento di aver rivisto Ezio che era tanto tempo che non incrociavo. Mi salutano molto affettuosamente anche Cristina e Gianni, due ottimi acquisti del gruppo, sia sotto l’aspetto umano che sportivo. Si ride, si scherza, poi passo da Roberto (The President)per conoscere i miei compagni di avventura per la staffetta e lui, molto rammaricato, mi comunica che, causa svariate defezioni dell’ultimo minuto, è stato costretto a riformulare alcune squadre compresa la mia.
Mi presento ai miei due compagni e parto per Piteccio per fare l’ultima frazione (la più dura!). Sul posto ritrovo Cristina con Gianni e iniziamo il riscaldamento in attesa di entrare in azione. Alla fine arriva il mio turno e parto per chiudere la gara con gli ultimi consigli di Daniele su come affrontare il percorso (grazie , sono stati preziosissimi). La salita è veramente durissima, con alcune curve talmente strette che ti obbligano quasi a ripartire da fermo. Recupero tre o quattro posizioni e chiudo stremato sotto il gonfiabile. Mi ci vuole un pochino a riprendermi, giusto in tempo per vedere l’arrivo brillante di Cristina che porta le nostre ragazze (Elena, Simonetta e Cristina appunto) a chiudere al quarto posto, vicinissime alle terze. Brave davvero! Hanno dato tutte il massimo. Alla fine ci scappa anche un premio per la mia staffetta che chiude al tredicesimo posto della rispettiva categoria. Durante le premiazioni inizia la festa con applausi per tutti, soprattutto per le due nostre staffette miste che si piazzano sui primi due gradini del podio. Saluti, promesse di incontri alle prossime gare, è tempo di tornare a casa. Alle prossime e grazie a tutti per la bella giornata…
Il vostro Casper, Marco Gasperini

L'ennesima sudata...Io e il Gatto...!!! Pieve a Nievole.


Ieri abbiamo deciso, Io e Casper, di andare a Pieve a Nievole per fare la 10 km gara tutta pianeggiante, come allenamento velocino, cioè a Tutto Foino. Siamo partiti in compagnia della casinista Erica e in coda a tutti i garisti, la media dei primi 3 km era di 4,50 al km, ma ero gia surer sudata e ho cominciato a sentire un po di fatica. Devo dire che faceva caldo anche se il sole non era poi così splendente. Lungo il percorso Casper mi teneva su di morale, mentre io ero con la lingua ai piedi andando a 5 al km, lui era tranquillo e stava bene, anche se mi diceva: " Franca è caldo si sta male non ti abbatere..ecc ecc...!" Ci ha raggiunti anche Tizi che andava benissimo nonostante lui si definisca un runner per caso...! Io sono stata male più che altro moralmente.... e le gambe non andavano. Solo agli ultimi 3 o 4 km ho cominciato a stare un po meglio, e infatti sono riuscita ad andare in progressione ! Casper mi ha fatto notare che sono una maratoneta e che comincio ad andare bene quando ho già fatto 10 km, e in parte è vero.Poi dopo il traguardo che abbiamo tagliato in 50',25", siamo andati al ristoro, e li Casper si è mangiato due pezzi di schiacciata con la mortadella.....Dopo di che siamo ripartiti per fare altri 4 km tranquilli, e li ho sentito che stavo bene ed era il momento che avrei reso di più....si rientra al ristoro, dove c'è anche la Nikka e Tizi, abbiamo preso da bere e poi visto che c'èra, abbiamo preso un bicchierin di vino, alla faccia della Banda Del Fiasco di Montefiascone...Io e la Nikka ci siamo guardate e s'è detto:" OOOOOHHHH Ora si che si sta beneeee !!!!"
Vorrei ringraziare come sempre Casper che mi ha tenuto compagnia e sostenuta moralmente per tutto il tempo...SIAMO IL GATTO E LA VOLPE Quindi.....!!!!!
PS: i km non erano 10 ma 9,700 dato dal mio GPS...!

U'ora in pista 2 - La rivincita by Francesco



Ieri sono andato a correre di nuovo in pista: la 12x1 a Camaiore. Dopo la deludente prova nella 10x1 ora a Cascina che non mi era proprio andata giù ieri invece grande prova con bellissime sensazioni: 14,200 km contro i 13,350 di Cascina !!!

Ma non è tutta farina del mio sacco...ho avuto la fortuna di correre insieme ad un mio amico che correva nell'altra squadra del mio gruppo, che tiene più o meno il mio stesso passo...è stato divertentissimo...quando siamo partiti dicevamo ai gazebo che avremmo corso i 13,7-13,8 (se andava bene)...i primi giri andavamo a 1'40"-1'42" e ai box ci dicevano"andate più piano" !!! ....tra noi si era creata una sintonia perfetta: ogni 5 giri ci davamo il cambio, il rumore dei nostri passi era unico, tenevamo bene la corda, nello stesso giro facevamo lo spugnaggio...ci guardavano tutti !!!!! e tutti i giri li abbiamo fatti sempre a 1'40"-1'42".... credo che almeno 400 metri li abbiamo guadagnati sia il mio amico che io correndo insieme in questo modo....
Aveva ragione Marco a dire "quando la settimana prima della gara gli allenamenti non vengono poi si fa una bella gara".
Alla fine della corsa sono rimasti tutti sorpresi e divertiti della nostra ora...e naturalmente io e il mio omonimo Francesco lo eravamo ancora di più....


P.S. Mi hanno appena inviato la foto...notare che ho accuratamente evitato di vestire nerazzurro......