mercoledì 14 gennaio 2009

Stò imparando !

Sto leggendo un libro che mi ha regalato mio marito: "Correre per vivere meglio" Di Albanesi !

Sono ad un capitolo molto interessante: "Correre veloci"
Questo capitolo non parla di come migliorare i singoli fattori che limitano la prestazione ma come essi sono descritti, e valutarli per importanza.
Scrive così: "Comprendere l'importanza è la premessa fondamentale di un allenamento finalizzato veramente agli obbiettivi dell'atleta; troppo spesso l'allenatore dilettante o il runner fai da te brancolano fra mille idee e mille tentativi nel convincimento che (migliorando qualcosa migliorerà tutto). in realtà, poichè il tempo e le energie dedicate all'allenamento sono finite, sbagliare obbiettivo significa perdere tempo, non allenare fattori importanti o peggio allenare i controproducenti. Eseguire o far eseguire un lunghissimo di trenta km ad un saltatore in lungo (esempio), solo perchè il lunghissimo aumenta la capillarizzazione è evidentemente assurdo (probabilmente ci sono allenatori amanti della maratona che lo farebbero), ma vengono commessi errori dello stesso genere per i fondisti e riguardo gli allenamenti tipici di questi atleti (per esempio effettuere troppe ripetute in pista per chi sta preparando la maratona). Si può concludere anzi che:

L'allenamento ottimale è quello che a parità di volume di lavoro allenante migliora i parametri dell'atleta in modo da garantire la massima prestazione possibile".

Può sembrare una conclusione banale (del tipo: l'allenamento migliore è quello che fa andare più forte), ma in realta racchiude l'importante consiglio che l'allenamento non deve essere condotto per tentativi, ma deve essere pianificato a partire dalle caratteristiche dell'atleta, dalla gara che si vuole preparare e dall'importanza che i fattori limitanti la prestazione hanno in riferimento alle caratteristiche e alla gara. L'allenamento delle caratteristiche dell'atleta non può cioè non tener conto dei limiti imposti dai fattori limitanti: è questo uno dei motivi per cui un runner sovrappeso può per esempio preparare gli 800 mt, ma è meglio che ritardi l'esordio in maratona .

Mi sembra un'articolo interessante che riguarda soprattutto chi si allena con il fai da te; nel senso che non corro con un criterio ma corresolo a sensazione e pensa di migliorarsi così facendo ! 
seguiranno poi le dinamiche di allenamneto che sto leggendo del tipo : il progressivo, il fartlek, il medio, il fondo progressivo, l'interval training, le ripetute brevi, le ripetute lunghe e via via....se vi interessa vi riporterò ciò che sto leggendo !

21 commenti:

franchino ha detto...

Leggi leggi Franca che poi ci riporti. Però hai detto ad Albanesi che l'allenamento non serve ai supereroi in quanto fortissimissimi già di natura?! ;-)
Un abbraccio, ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao Franca! scusa se ti rispondo in ritardo la tua domanda del altro post:
corro per la fedi dal anno scorso, ma non gareggio, visto che sono sempre infortunata, ogni volta che inizio a preparare una gara la mia maledetta lombalgia cronica si ripresenta. Speriamo che questo sia l'anno buono, io sono aspirante maratoneta, ecco perche sei un esempio per me.
Il tuo blog l'ho conosciuto perche ero iscritta a un forum che frequentavi anche tu, poi avete postato gli indirizzi dei vostri blog e devo dire che ogni tanto vi leggo (al inizio facevo confusione tra te e Nikka, che ogni tanto leggo anche il suo blog) e mi fa molto piacere e imparo tanto.
Per ora sto riprendendo con solo fondo lento dopo la fisioterapia, spero di conoscerti nel futuro, e magari fare qualche sgambettata insieme.
scusa la lunghezza, ciao!

Unknown ha detto...

Il libro sembra davvero interessante sai? Ed anche il tuo post ... però lo ammetto ... non riesco a leggerlo ... al momento ho la testa che mi esplode :(

prometto che ripasso ... e se poi riesco a scrivere sul mio blog ... passa a leggere che ho combinato ieri ... disastro :(

Francarun ha detto...

Franchino io gliel'ho detto, che io sono un super eroe e non c'era bisogno di spiegami ste robe, ma non si finisce mai d'imparare !

@Maria prima o poi ci vedremo sicure, spesso sono al Camposcuola, e qualche volta ci potremmo allenare insieme, il problema alla schiena ogni tanto mi si fa sentire pure su di me, anch'io ho problemi lombari, ma da quando ho messo i plantari va un po meglio, e poi io non corro tutti i giorni alterno per far riposare la schiena ! Ci sono giorni che mi fa male altri no, ho imparato a conviverci !
Sono lieta che ti sia di aiuto ciò che scrivo, l'imporatnte è stare bene !

Lucky73 ha detto...

Si ce l'ho anche io quel libro ed è molto interessante.
Anche un anarchico come me deve documentarsi ....

Francarun ha detto...

Lucius te ti devi documentare sui propulsori e accessori per la nuova tenuta di Batfranca !

Marcaurelio ha detto...

Interessante...
mi avevano accennato di questa persona e del suo metodo, ma non avevo mai avuto modo di vederlo.
Giustissimo che per ogni atleta va creata una tabella ad hoc tenendo conto delle sue caratteristiche, della sua storia, del suo fisico ecc. ecc.
Le tabelle riprese da internet possono andar bene ma fino ad un certo punto..

bressdicorsa ha detto...

secondo me dovresti fare la tabella della muerte by andrea rigo,io la sto facendo,vedrai come vai su,altro che albanesi...

... E io corro! ha detto...

La mia compagna mi accusa di essere diventato monotematico, un fissato della corsa (Credo a ragione). E' per questo che in ambito letterario, quantomeno preferisco spaziare altrove, cercando di evitare, per quanto possibile, i teorici della corsa.
Il podismo è parte importante della mia vita, ma di certo non è tutto! :)(viva le donne ed i supereroi)

Anonimo ha detto...

conosco a memoria il libro di albanesi. non è esente da difetti: ho detto più volte che la sua struttura delle ripetute è FOLLE, generando sedute impossibili da sostenere anche da bekele. mi piace però il discorso alimentazione, mi piace il fatto che mette chiaramente nero su bianco alcuni concetti apparentemente banali (come quello da te citato) ma che anche allenatori blasonati esprimono in modo approssimativo, mi piace la definizione degli scarti di velocità in termini di secondi/km e non di percentuale, mi piace il tentativo di razionalizzare, di raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo, mi piace l'impegno, la disciplina. e mi piace il fatto che ha fatto incazzare un sacco di "allenatori" famosi, che magari le sparano più grosse di lui e rovinano i loro atleti. luciano er califfo.

Ezio ha detto...

come si chiama? "Correre veloci"? ....mmmmhhhh! immagino il giorno che verremo allo stadio ad assistere collo striscione dei Blogtrotter al tuo cento metri ....pamm! uno sparo...uno scatto...CAMPIONESSA ITALIANA VETERANE...il pubblico in piedi...un aapoteosi!

Massimo ha detto...

si,ho l' edizione di 3 anni fa:e' come un manuale,ogni tanto vado a rileggere delle cose...

Lucky73 ha detto...

Dipende quale tenuta.....per la strada o per la pista.
Per i 100 mt devo studiarne un tipo a scoppio immediato.
Saranno per BatSpeed Franca Passione Pista!

Davide R. ha detto...

Scrivi, scrivi che è interessante! magari se lo trovo lo compro e me lo leggo pure io..mi interessa sapere il più possibile sui tempi di recupero delle ripetute. ciao

GIAN CARLO ha detto...

C'è un'altra variabile che messa così sembra mancare...devi fare i lavori che ti fanno andare + forte... OK
Ma a distanza di anni(talvolta anche 1) gli allenamenti che andavan bene potrebbero non essere + idonei, o perchè abbiamo migliorato alcune caratteristiche o perchè...ahimè...i nostri tempi di recupero si sono terribilmente allungati.
Comunque leggi che si impara sempre qualcosa.

Michele ha detto...

Arrivo ultimo ma arrivo, indubbiamente meglio si è documentati meglio è.Ricordiamo sempre che siamo amatori e cjhe il troppo stroppia, di Albanesi mi lascia perlplesso il tono assolutista dei suoi scritti: o fai così o sei uno scoppiato.
Nello specifico mi sembrano condivisibili le parole che hai riportato ma sono troppo ignorante in materia per poter dire qualcosa :)

Anonimo ha detto...

Ciao Franca. Ora che leggo il tuo post mi viene il desiderio di fare ciò che da un pò di tempo ho in mente: leggere un libro a tema. Penso che andrò a cercare "Lo Zen e l'arte della corsa", di Luca Speciani. Forse si è capito che mi interessano molto questi temi legati alla spiritualità. Intanto, nell'attesa di fare ciò, sto leggendo "Piccoli suicidi tra amici", un libro di un autore finlandese molto scanzonato e divertente, Arto Paasilinna. Non c'entra nulla con la corsa, ma è davvero carino! Complimenti a tuo marito: regalare un libro è davvero una gran bella cosa e poi, quando si conoscono bene i gusti, si va sul sicuro! A presto! ;-)

Francarun ha detto...

Pure io avvolte quando leggo rifletto e penso se è giusto o se è sbagliato ciò chi scrive libri come questo, ma documentarsi fa sempre bene, poi saremo noi a giudicare se quel che si sta leggendo è giusto o sbagliato, quindi sono daccordo un po con tutti voi, mi resta solo di finire il libro e mettere alla prova qualche indicazione , nei miei limiti è ovvio, percchè mi sembra che sia parlato su atleti di alto livello, ma con le dovute distanze lo si può adottare ! Perchè come scritto sul post, ognuno di noi ha i propri limiti e ha le preoprie caratteristiche. Poi non si deve mai prendere alla lettera, quel che si legge !
Il vostro intervento mi ha aperta ancora di più nello scoprire cose che non so, sul mondo della corsa !

Mathias ha detto...

comunque si franca..riportaci ciò che leggi, ci fa un sacco di piacere aver certi approfondimenti e poi commentarli insieme.

Giuse lo zen e l'arte della corsa è molto bello..non parla però di metodiche di allenamento, ma di come vivere la corsa in modo contemplativo, io ce l'ho è una lettura veramente godibile

Sarah Burgarella ha detto...

Di Albanesi ho letto alcuni articoli online, non il libro. Non metto in dubbio la validità tecnica, ma non sopporto proprio quel suo stile di scrittura polemico, saccente, arrogante, mi dà l'impressione che dia del "povero sfigato cretino ignorante" a chiunque stia leggendo. Probabilmente un'interessante figura per il runner evoluto e il
professionista. Da runner amatore, preferisco leggere autori che portano rispetto anche per la realtà che mi è più vicina, che sanno rivolgersi al top runner come al runner che porta scritto "tapascione" nel suo DNA, e che sono in grado di far conquistare anche a quest'ultimo quei suoi piccoli traguardi quotidiani che lo fanno "correre per star bene".

Sono comunque certa che da un buon filtraggio da parte dei blogtrotters si possano trarre molti interessanti ed utili insegnamenti! Grazie Franca! :-)

Francarun ha detto...

Riporterò quello che ritengo a mio avviso interessante per tutti, non vorrei annoiravi !

@Sarah hai perfettamente ragione, ma credo che sia importante anche leggere quel che ci dà fastidio, io per prima non mi ritengo una super e non lo sono , ma leggere e sapere fa parte di ognuno di noi, poi che le teorie che Albanesi scrive, siano giuste o no quello non sta certo a me giudicarlo, posso solo dire che non mi piace ma poi finisce li, io non sono un'esperta in materia, e credo che per me sia utile saperne di più, anche se da un'antipatico !
ti ringrazio per il tuo intervento che sicuramente è un po come il mio giudizio , ma finirò di leggere e allora alla fine saprò se mi è stato utile o no !


Ogni vostro intervento è solo COSTRUTTIVO !