martedì 12 agosto 2008

Il ricordo più bello di ATENE 2004 !


ATENE IVANO BRUGNETTI.La marcia è sciolta, l'azione morbida: c'è un italiano al comando, entra nello stadio Olimpico di Atene, prima gara di atletica, eccitazione e sole già forte alle dieci di mattina. Alza il pugno, taglia il traguardo, fa il segno della vittoria, bacia per terra, lacrime anche, eccolo col tricolore: Ivano Brugnetti da Sesto San Giovanni, è medaglia d'oro nella marcia, venti chilometri. Oro sedici anni dopo Gelindo Bordin nella maratona, 24 anni dopo il successo di Maurizio Damilano (Mosca, 1980, nella cinquanta chilometri).
Trionfo bello e inatteso. Nessuno se lo aspettava: Ivano ha numeri, talento, una vittoria a tavolino ai mondiali del 1999 a Siviglia, ma negli ultimi anni è scomparso, nel tunnel di una crisi senza luce. Ritiri su ritiri, problemi e acciacchi fisici vari, poi la scelta di abbandonare i cinquanta chilometri per provare sulla distanza più corta. E' bravo, ma la testa non funziona.

Ha abbassato la testa, lavorato duro a Sesto negli ultimi anni. Col suo allenatore, Antonio La Torre, per tredici anni metalmeccanico alla Breda dove lavora anche mio marito Stefano. Ivano si è preso il posto per Atene all'ultimo momento "Punto a una medaglia disse". Nessuno ci ha creduto, nemmeno quelli della Federazione. Non per cattiveria, ma perché in una Olimpiade ci devi stare con la testa. Lui lo sapeva. Lo sentiva. Ce lo ha detto dopo che ha finito bene. "Le sensazioni erano giuste: aveva lavorato bene, sfidando il caldo. Il percorso era duro ma adatto alle sue caratteristiche".

Nove di mattina. E' subito davanti. Si mette in testa, un po' come nel ciclismo quando i leader controllano la situazione, piazzano la loro ruota davanti. A far capire che sono i padroni. Detta l'andatura, è con tutti i migliori: lo spagnolo Fernandez, l'ecuadoriano Perez (il superfavorito, la stella di questa disciplina, campione olimpico nel 1996), l'australiano Deakes. Marcia bene, bello a vedersi, tecnicamente è tra i migliori,"dicevo a mio marito". Imprime accelerazioni per scremare il gruppo. Fa la selezione. Vuole stroncarli. E piano piano ci riesce. Gli piace il caldo, non lo ha mai sofferto. Anche ad Atene il caldo è tosto, non si scherza. Piano piano si staccano, quasi tutti. Negli ultimi quattro se ne va. Regge solo lo spagnolo Fernandez. "Ma soltanto all'ultimo chilometro ho avuto la certezza di farcela". E infatti si stacca. E' finita. C'è un italiano al comando, sulla pista di atletica. Sembra un giunco laggiù mentre agita il pugno, saluta le tribune. Si inchina. E sorride, facendo il segno della vittoria. Inaspettata per l'Italia dell'atletica, ma proprio per questo bellissima. Chiude la sua gara in 1h,19,40....io nemmeno se prendo il motorino ce la fò !!!!

ERA IL PRIMO ORO NELL'ATLETICA CONQUISTATO AD ATENE 4 ANNI FA'......!!!!

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