lunedì 25 agosto 2008

Correndo verso il Mortirolo


Un bellissimo allenamento giovedi scorso in luoghi assolutamente splendidi.
Quasi tre ore di corsa (beh a dir la verità un pò ho anche camminato...) per giungere in vetta.
Prendo la macchina e dal Passo Aprica salgo la stretta strada che porta a Trivigno, di modo da accorciare un pochino il percorso.
Qui lasco la macchina e inizia la mia corsa verso il Mortirolo.
L'aria è piuttosto fresca, notevole è la differenza tra lo stare al sole e all'ombra.
La strada in sè non ha una gran pendenza però siamo già a 1500-1600 metri e l'affanno a respirare si fa sentire.
Salendo vedo giù sotto la Valtellina. Preferisco allontanarmi dal ciglio della strada e stare sul lato a monte...
E' una corsa in solitaria la mia. C'è silenzio, solo il rumore dei miei passi sento. Per una buona mezzora non incrocio nessuno.
Poi incontro due vecchietti che stanno a raccogliere dei grossi lamponi, mi guardano stupiti. Continuo a salire anche se ogni tanto ci sono tratti dii falsopiano che mi consentono di tirare un pò il fiato.
Si sente in lontananza il campanaccio di una mucca al pascolo, vedo il pastore - un indiano - ed entrambi ci guardiamo stupiti.
Sono passati circa un'ora e trenta da quando son partito.
Oramai manca davvero poco alla cima. Passo vicino ad una malga, c'è una fontanella...ma l'acqua è quasi gelata !!!!! non oso nemmeno berla....
Ecco sono arrivato in cima, vedo le distese di prato. Me le immagino quando passa il giro d'Italia piene di camper, auto, biciclette ....e vedo la sagoma di Pantani disegnata sull'asfalto....
Ritorno indietro...in terra al bordo della strada ci sono parecchie cartacce e contenitori di gel, sali, barrette di tutte le marche gettati in terra da ciclisti che arrivano quassù....
Il cielo si annuvola velocemente, il sole sparisce, e fa decisamente più freddo.
Dopo dieci minuti che inizio la discesa sulla sinistra su una roccia vedo una lapide che salendo poco prima non vidi.
E' in ricordo di due ragazzi - due fiamme verdi- morti nella secona guerra mondiale. Ma è a leggere le loro date di nascita e di morte che resto impietrito.
Erano gemelli e per un misterioso disegno del destino hanno trovato la morte entrambi lo stesso giorno.
Stanco con le gambe piuttosto dure, ogni tanto camminando, raggiungo la macchina, pensando a quei due ragazzi di 19 anni.

2 commenti:

casper ha detto...

Posti mitici Francesco, per tanti motivi.
Bell'allenamento, bravo.

Francarun ha detto...

Bel posto Francesco e bel racconto...mi sembra di essere li a correre come te...Grazie e bravo Francesco, hai messo un bel Post !